Mi racconto

Sono nata a Potenza, in Basilicata, nel 1992.
Ho lasciato la mia città natale per trasferirmi prima a Perugia, per la laurea triennale, poi a Padova per quella magistrale.

Aver vissuto lontana da casa dall'età di 19 anni, lasciando tutte le mie amicizie e le mie vecchie abitudini, è stata una delle esperienze più formative, ricche, divertenti, difficili e grandiose della mia vita.
Mi ha permesso di trovare nuovi posti e persone da considerare casa e di rinnovare continuamente me stessa prendendo un po' da ognuno di loro.

La psicologia per me

Considero la psicologia non solo come un lavoro, ma come un mio modo di vedere il mondo.
Non credo in una psicologia che dia risposte preconfezionate, o "ricette" uguali per tutti.
Non credo in una psicologia che abbia un solo modo di vedere le cose della vita e non dia spazio alla novità.
Non credo che la psicologia "salvi" la vita delle persone, ma credo che le accompagni a migliorarsi e a cambiare prospettiva su se stesse e sul mondo.
Credo in una psicologia creativa, che si metta in discussione e non si prenda troppo sul serio.
Credo in una psicologia che permetta di fare esperienza di novità all'interno di una relazione unica, resa tale dalle peculiarità delle due persone che si incontrano in quel dato momento del loro percorso di vita.

Alcune curiosità su di me 

La danza è la mia più grande passione, danzo dall'età di sei anni.
E' il modo più autentico che conosco per raccontarmi e comunicare le mie emozioni.
Ora faccio parte di una compagnia di danza contemporanea e sono insegnante di giocodanza per bambini.
La citazione sulla danza che amo di più è quella della ballerina Isadora Duncan:
"Se potessi dirlo, non dovrei danzarlo".  

I gatti sono i miei animali preferiti, da sempre. Penso che esteticamente siano affascinanti.
Due anni fa ne ho adottati due, Camillo e Olivia.

Mi perdo spesso ad osservare i loro comportamenti curiosi. Credo che siano animali terapeutici, in grado di cogliere gli stati d'animo di noi esseri umani.

Amo leggere, soprattutto romanzi.
Mentre incontro i personaggi e i luoghi delle storie che leggo, mi piace immaginare il loro volto e visualizzare i posti in cui si muovono.
Mi affeziono molto ai personaggi dei romanzi: quando finisco un libro sento sempre un senso di nostalgia mista a gratitudine, come se avessi perso degli amici che mi hanno tenuto compagnia per un certo tempo.